Luzena, che vive a Bordighera dal 2021, ha esposto in Germania, Svizzera, Principato del Liechtenstein, Monaco, Francia, Gran Bretagna, Italia e Romania. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Una di esse fa ora parte della prestigiosa collezione dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
“Le mie opere raccontano la vita nella sua complessità e la mia gioia di vivere. Nascono dalla meravigliosa sensazione del mio essere tutt’uno con la natura, i suoi ritmi e le sue leggi, che ho interiorizzato nella mia prima infanzia. Ho dipinto opere di grandi dimensioni con pigmenti e sedimenti che ho trovato nella natura che mi circondava”.
Iamos era il mitico antenato degli Iamidi di Olimpia, una famiglia di veggenti e sacerdoti. Era figlio della figlia di Poseidone, Euadne, una naiade (una ninfa delle sorgenti, delle fontane e dei corsi d’acqua dolce), e di Apollo. Poiché Euadne si vergognava della gravidanza, nascose il neonato tra le viole di un cespuglio, da cui il nome del bambino. Lì i serpenti lo hanno nutrito con il miele. Apollo ha profetizzato al padre adottivo di Euadne, Aipytos (Heros d’Arcadia), che Iamos sarebbe diventato un veggente eccezionale e fondatore di un genere di veggenti di lunga durata.
Il processo di creazione dall'opera ,Iamos‘ con ulteriore trasformazione in ,Oscuro sopra di me‘.
Quando l’adolescente Iamos è andato nel fiume Alpheios per chiedere a Poseidone e Apollo informazioni sul suo destino, suo padre gli ha detto di seguire la voce del suo cuore, lo ha guidato a Olimpia e gli ha dato la capacità di profetizzare dal volo degli uccelli e dal fumo delle pelli di bestiame bruciate. Così Apollo ha fondato attraverso di lui l’oracolo olimpico sull’altare di Zeus. I discendenti di Iamos, che probabilmente in origine detenevano il dominio e il sacerdozio nella Pisatis eleatica, mantennero il titolo di veggente ereditario a Olimpia per quasi mille anni. Oltre al ramo eleatico-olimpico della famiglia, ci sono stati altri in Messenia, Sparta, Arcadia e Sicilia.